Il termine greco dia-logos ci insegna che è possibile attraversare il “significato della parola”, con se stessi, a due, o con un numero indefinito di persone. Secondo l’etimologia più antica, il logos ci invita a raccogliere i frutti che spuntano (dià) tra essere umani per giungere a una realtà condivisa, da rimettere costantemente, ciclicamente, in discussione.
Il tempo muta gli sfondi, cambia i linguaggi, trasforma le intenzioni: abbandonati scalpelli e pennelli, universi virtuali e intelligenze artificiali costituiscono i contesti contemporanei per un nuovo dialogo sul presente, tramite cui il pensiero diventa immagine, l’arte acquisisce forma. Attraverso le nuove tecnologie anche al passato è concesso di acquisire nuova vita. È quel che accade nella settecentesca chiesa di Sant’Anna, ad Andria, da tempo privata della sua funzione originaria, e trasformata in un insolito contenitore contemporaneo. In mostra istallazioni video e immagini create con l’IA, di Annalisa Ciliberti, Barbara Figliuolo, Mariateresa Martinelli, Alessandro Rella, Gabriele Strada, Gina Tamborra, promettenti artisti delle Scuole di Nuove tecnologie dell’Arte, Decorazione, Scenografia, Pittura dell’Accademia di Belle Arti di Bari, sotto la sapiente guida dei docenti Raffaele Fiorella e Roberto Sibilano, per un’esperienza di immedesimazione, partecipazione, di d(IA)logo.